Forse non tutti conosceranno la favola di Lady Hawke, che narra la storia di due amanti sfortunati, destinati, a causa di un incantesimo, a non poter stare insieme: lei è costretta a essere un falco di giorno, e lui un lupo di notte. “Sempre insieme, eternamente divisi”.
Questo fiabesco sfasamento temporale ci dà uno spunto per parlare di chi dorme quando tutti gli altri sono attivi e viceversa.
Parliamo della sindrome da sonno ritardato o in inglese Delayed- Sleep-Phase Syndrome, dovuta allo slittamento di 4 o 5 ore del normale ciclo sonno-veglia. La DSPS di solito colpisce i giovani, spesso studenti, o le persone che hanno orari di lavoro diversi dal normale. Insomma le persone che per un motivo o per l’altro tendono a vivere di notte. Se però le condizioni di vita cambiano, sistema costruito in un anno di abitudine comincia a fare frizione: non si dorme, si dorme male, al mattino ci si addormenta ma ci si deve alzare dopo pochissime ore di sonno per andare a lavorare, quindi la sera si vorrebbe dormire ma non ci si riesce; andando a creare un circolo vizioso da cui è difficile uscire.
Il primo consiglio è cercare di rilassarsi fuori dal letto, senza pensare a volere prendere sonno. E andare a letto solo quando ci si sente insonnoliti. Inoltre, escludere l’abbuffata di sonno dei giorni festivi, anzi costringersi ad alzarsi non troppo tardi, diciamo un’ora circa più tardi del normale.
Ci si può aiutare con induttori del sonno come alcune erbe (tiglio, passiflora, valeriana, biancospino.. li trovate in farmacia o erboristeria ed è preferibile mescolarli tutti insieme) o i tranquillanti, da chiedere al medico e da utilizzare con grande parsimonia e regolarità (non un giorno si e altri no: se usate tranquillanti per dormire dovete prenderli sempre, e se volete smettere fatelo gradualmente, diminuendo progressivamente le dosi).
Se tutto questo non funziona, potrete tentare altre tecniche alternative, come la cromoterapia o la fototerapia… ma per queste cose è sempre meglio rivolgersi a un medico, possibilmente uno specialista. In ogni caso cercate di ridurre i livelli di ansia: una delle prima cause dell’insonnia è la paura di non dormire!