La “siesta” è il celebre riposino del primo pomeriggio, è la parola di origine iberica che indica il riposino che viene effettuato in molti paesi dal clima caldo, dopo pranzo (diffuso anche in Sud America, Filippine, Medio Oriente e Nord Africa).
La Spagna, come da tradizione, chiudeva i battenti per qualche ora durante il primo pomeriggio e i turisti inevitabilmente dovevano dedicarsi alle passeggiate e alle visite poiché avrebbero trovato i negozi chiusi e le strade vuote.
Dopo l’adesione all’Unione europea la Spagna tuttavia ha lanciato una campagna per sbarazzarsi delle sue sieste di fama mondiale, al fine di dimostrare la buona volontà di integrarsi; questa decisione si applica rigidamente solo ai dipendenti statali per ottimizzare gli orari e abbattere i costi dovuti a questa dispendiosa abitudine, che si traduceva in lunghissime pause pranzo.
Molti però sono scettici: “una battaglia da Don Chisciotte” è stata definita scherzosamente.
Il pranzo in Spagna infatti è il modo in cui si stabiliscono le relazioni personali, come si può immaginare che succeda qualcosa di importante in una pausa pranzo di 45 minuti?
La tradizione sta lasciando spazio alla razionalizzazione della vita moderna, il pisolino spagnolo sta scomparendo e con esso una parte importante della cultura iberica: gli spagnoli dovranno abituarsi a mettere da parte il materassino e i loro sogni.