Oggigiorno gli smartphone sembrano in grado di fare qualsiasi cosa; pochi anni fa si scherzava sul fatto che potessero anche prepararci il caffè ma, per fortuna, gli smartphone vengono impiegati anche per scopi più nobili.
Ce lo dimostra lo Stevens Institute of Tecnology: infatti, secondo gli studi dei ricercatori dell’istituto, i disturbi del sonno possono essere diagnosticati anche attraverso lo smartphone. E’ sufficiente piazzare uno smartphone sul comodino mentre si dorme ed indossare un paio di cuffie dotate di microfono per diagnosticare i disturbi del sonno, come ad esempio le apnee notturne.
I ricercatori hanno testato il sistema su sei persone: i volontari hanno tenuto lo smartphone sul comodino, indossando allo stesso tempo il complesso sistema di monitoraggio utilizzato nei laboratori per misurare il sonno di un soggetto.
Dalla ricerca è emerso che lo smartphone è dotato di una precisione paragonabile a quella dei sistemi professionali. Lo smartphone, infatti, si è dimostrato in grado di tenere conto dei respiri in maniera quasi perfetta, perdendo al massimo mezzo respiro al minuto.
Si tratta di un progetto importante, dato che solitamente i sistemi utilizzati nei laboratori prevedono che il soggetto indossi un’imbracatura intorno al petto, imbracatura che risulta spesso scomoda e che rischia di alterare le misurazioni.
Lo smartphone, quindi, potrebbe essere utilizzato nell’immediato futuro per diagnosticare i disturbi del sonno. Il progetto dello Stevens Institute of Tecnology verrà presentato a una conferenza l’aprile 2015 e i ricercatori daranno vita a un’app entro l’anno prossimo.
Cosa pensate di questo innovativo modo di impiegare lo smartphone?