Ormai è noto che quando noi riposiamo il nostro cervello non si spegne, resta attivo anche durante il sonno e il sonniloquio è una delle manifestazione del suo dinamismo.
Il sonniloquio, ovvero il parlare nel sonno, è una parasonnia (ovvero un disturbo del sonno) che non altera la qualità del sonno e il dormiente non ha ricordi di questi episodi.
Il sonniloquio può manifestarsi in qualsiasi fase del sonno e non è ancora stato chiarito se sia collegato ai sogni: quando dormiamo il nostro cervello formula continuamente pensieri inconsci, e in alcuni casi questi pensieri ci portano a parlare ad alta voce e a formulare anche frasi di senso compiuto.
Questo disturbo è molto diffuso, è descritto nel 50% dei bambini (che non hanno ancora sviluppato il coordinamento tra i centri cerebrali che comandano il linguaggio e i muscoli del volto) e in circa il 5% degli adulti (senza differenziazioni tra uomini e donne), specialmente in situazioni di particolare stress o anche in caso di febbre; in ogni caso non è da considerarsi una malattia, solo in rarissimi casi è associato a disturbi neurologici o depressione.