Anche se abbiamo spesso detto che dormire rende più produttivi e migliora in generale il rendimento sul lavoro esistono dei settori lavorativi in cui dormire poco è praticamente una tradizione.
Micheal Thomsen ha scritto addirittura un articolo su Forbes su questo argomento, prendendo ad esempio Jack Dorsey, founder di Twitter (che dormiva solo 4 ore per notte) e Marissa Mayer la CEO di Yahoo (che nei momenti di maggior stress si concedeva solo dei brevi pisolini sotto la scrivania).
“Essere un semplice lavoratore nell’economia odierna non basta. Il sonno sembra solo essere un modo di posporre il futuro e la produttività”. Thomsen però nel suo articolo riporta anche i dati che più spesso abbiamo citato: la produttività a tutti i costi in realtà è molto debilitante sul luogo di lavoro.
Inoltre spiega come molte persone in realtà lavorino anche mentre dormono: durante il sonno si continua a pensare ai problemi lavorativi e ci si sveglia ancora più stanchi e stressati.
Non concedersi sonno a sufficienza riduce la capacità di concentrazione, e soprattutto porta ad una perdita di creatività. Thomsen, addirittura, arriva a dire che il fallimento di così tante start-up potrebbe essere dovuto da una mancanza patologica di sonno.
In chiusura dell’articolo, infatti, l’autore invita a ripensare a una concezione slow anche del lavoro. Ognuno dovrebbe essere libero di riposarsi e coltivare la propria vita anche fuori dal luogo di lavoro.
Questo permetterebbe un miglioramento incredibile nel settore tecnologico, sia per chi lavora che per chi usufruisce di questi servizi.